LA STORIA DEL CASTELLO BRANCACCIO
Questo castello baronale, caratterizzato da possenti mura e costruito sulle antiche rovine di un castello di proprietà della famiglia Colonna, fu edificato nel X secolo su uno sperone tufaceo che si protende al centro di una vallata, che gli fornisce una cinta muraria . Fu restaurato e ampliato nei secoli successivi.
Acquistato dalla famiglia Colonna nel 1321, fu in seguito controllato da famiglie diverse, tra cui la famiglia Orsini, il cardinale Santacroce, la famiglia Poli, la famiglia Barberini e il cardinale Carlo Pio di Savoia che lo restaurò nel 1655. Dopo la morte del Cardinale il castello fu abbandonato per circa due secoli fino al XIX secolo (1840-1855) quando fu nuovamente restaurato dai duchi di Uceda e dalla moglie Bernardina Fernandez de Velasco, senza perdere la sua potente magnificenza.
L'edificio, che costituisce il nucleo originario del borgo fortificato di San Gregorio da Sassola, è caratterizzato da possenti mura coronate da merli, un ponte levatoio, una fila di finestre incrociate poste al primo piano e una torre quadrangolare. Il ben conservato ponte levatoio, sotto il quale passa la strada che porta all'interno del centro abitato di San Gregorio da Sassola, s'incontra nello scenografico complesso medievale da esplorare a piedi. Sul lato prospiciente la parte medievale della città, all'interno delle mura del castello, si apre un ampio cortile, con un altro edificio disposto perpendicolarmente alla facciata posteriore dell'edificio principale.
Gli ultimi proprietari privati del castello furono i principi della famiglia Brancaccio che alla fine se ne andarono nel 1899. Essi aggiunsero una torre, una grande casa per gli ospiti e un arco che unisce i due edifici e porta giù nella città medievale. Come era pratica popolare a quel tempo, queste aggiunte e ristrutturazioni furono progettate in stile pseudo-medievale. Le finestre del piano terra, per esempio, furono sostituite da finestre a croce guelfa, e il vecchio campanile della cappella fu trasformato in una torretta.
All'interno le sale sono decorate con un ciclo di affreschi del XVI secolo, attribuiti a Federico Zuccari (che poi lavorò anche alla Villa d'Este a Tivoli) e del XVIII secolo, attribuiti al pittore neoclassico Andrea Appiani. In alcune stanze i dipinti mostrano la storia della famiglia Brancaccio. Altre stanze sono decorate con motivi grotteschi, altre ancora con paesaggi. Alcuni dei soffitti sono affrescati con scene mitologiche, tra cui un'allegoria dell'Amore Sacro e Profano. Nel 1989 la famiglia Brancaccio ha lasciato il castello al comune di San Gregorio da Sassola, come già avevano fatto con Villa Brancaccio, oggi parco pubblico.